Arnolfo di Cambio
Scultore e architetto, Arnolfo di Cambio nacque a Colle Val d’ Elsa, vicino Siena, nel 1240 circa. Non sappiamo molto della sua vita, eccetto che fu allievo di Nicola Pisano, del quale proseguì la linea classicista.
Dal 1277 iniziò a lavorare autonomamente a Roma, al servizio della corte di Carlo I d’Angiò. Nell’ambiente romano, Arnolfo allargò la cultura classica attraverso la visione diretta dei ruderi romani e conobbe i marmorari laziali, i “cosmateschi”, dai quali ricavò il senso del colore. Al tempo stesso, forse per l’influenza di Carlo I d’Angiò, rinnovò il contatto con la cultura meridionale.
Tra le prime opere certe del maestro ricordiamo la Tomba di Adriano V a Viterbo e il Monumento Annibaldi a Roma in San Giovanni in Laterano, che eseguì tra il 1276 e il 1277. Di quest’ultimo non restano che pochi frammenti, come la Processione di chierici.
L’equilibrio di architettura e scultura perseguito da Arnolfo si spiega meglio nei cibori di San Paolo fuori le Mura e di Santa Cecilia in Trastevere dove ritroviamo l’uso dei mosaici a tarsie colorate, apparso nelle opere precedenti.
Nel 1294, i francescani lo chiamarono a Firenze per ricostruire la Basilica di Santa Croce. Nel 1296, ricevette l’incarico di realizzare la Basilica di Santa Maria del Fiore.
Di una delle sue ultime opere, il Monumento funerario a Bonifacio VIII, ci restano solo alcune parti nelle Grotte Vaticane, tra le quali la statua del pontefice giacente.
Arnolfo di Cambio morì a Firenze nel 1302.